DEFINIZIONE DI TALASSEMIA
Anemia Mediterranea, Morbo di Cooley, Beta Talassemia, Talassemia Major: termini diversi per indicare una grave forma di anemia emolitica, ossia di una malattia dei globuli rossi carenti di emoglobina, esposti a una continua e rapida distruzione.
La talassemia è nota anche come anemia mediterranea a causa della distribuzione geografica: la talassemia si verifica più spesso nelle persone di origine italiana, greca, medio-orientale, sud-asiatica ed africana.
CAUSE DELLA MALATTIA
La causa della talassemia è rappresentata dalla presenza di difetti nei geni dell’emoglobina, a livello del DNA: l’unico modo per contrarre la talassemia è ereditare uno o più geni di emoglobina difettosi dai propri genitori. L’anemia mediterranea è quindi una malattia ereditaria, trasmessa quando entrambi i genitori sono portatori del difetto (e peraltro completamente sani, per questo si definiscono “portatori sani”). Oggi è possibile una diagnosi prenatale precoce per scoprire se il feto è affetto da anemia mediterranea con un semplice test chiamato Celocentesi.
ALFA TALASSEMIA E BETA TALASSEMIA
Ci sono due tipi principali di talassemia, alfa e beta, dal nome delle due catene proteiche dell’emoglobina che possono essere affette dall’errore genetico: in Africa è più diffusa l’alfa talassemia, mentre nel bacino del Mediterraneo è più diffusa la beta talassemia (da un punto di vista di definizioni la vera anemia mediterranea). Il tipo di anemia di cui si soffre dipende dal tipo di difetto genetico che si eredita.
Alfa Talassemia: quattro geni sono coinvolti nella sintesi della catena alfa dell’emoglobina e di questi se ne ottengono due da ciascun genitore; se uno o più geni alfa dell’emoglobina sono difettosi allora si sviluppa l’alfa-talassemia.
Se uno solo dei geni alfa dell’emoglobina è difettoso, non si hanno segni o sintomi di talassemia, ma si è comunque portatori sani della malattia e la si può trasmettere ai propri figli.
Se si dispone di due geni alfa dell’emoglobina difettosi, i segni ed i sintomi della talassemia sono lievi. Questo caso può essere diagnosticato come alfa-talassemia minore e si può dire che si ha un solo tratto della malattia.
Se tre dei geni alfa dell’emoglobina sono difettosi, i segni ed i sintomi della malattia possono essere da lievi a gravi. Questa condizione è anche chiamata malattia H dell’emoglobina.
Quando tutti e quattro i geni alfa dell’emoglobina sono difettosi si parla di alfa-talassemia maggiore o idrope fetale. Generalmente ciò determina la morte del feto prima del parto o subito dopo la nascita.
Beta Talassemia: due geni sono coinvolti nella sintesi della catena beta dell’emoglobina e se ne ottiene uno da ciascun genitore, se uno o entrambi i geni sono difettosi si sviluppa la beta-talassemia.
Se uno solo dei geni beta dell’emoglobina è difettoso si parla di talassemia minor, di trait talassemico, o più comunemente di portatore sano. Il portatore sano comunemente non ha alcun sintomo, infatti chiunque potrebbe esserlo senza saperlo. E’ importante conoscere se si è o meno portatori sani perché, in caso di gravidanza, se entrambi i partner sono portatori sani – coppia a “rischio” – c’è la probabilità del 25% che il feto sia affetto da talassemia.
Se entrambi i geni beta dell’emoglobina sono difettosi, allora i segni ed i sintomi della malattia possono essere da moderati a gravi. In questo caso si parla di beta-talassemia maggiore o di anemia di Cooley.
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COSA SUCCEDE SE NON SI CURA
Se non si pone alcun rimedio a questa situazione, la grave anemia che si determina diviene incompatibile con la vita: il sangue diventa privo di adeguate quantità di globuli rossi e quindi di ossigeno da distribuire a tutto l’organismo. Per continuare a vivere, questi soggetti hanno quindi bisogno di continue trasfusioni e terapie specifiche!
COSA COMPORTA LA MALATTIA
Il midollo osseo dei soggetti talassemici non è capace di produrre quantità giuste e normali di emoglobina, il pigmento che dà il colore rosso al sangue, ma che soprattutto ha il compito di trasportare l’ossigeno proprio nel sangue.
I globuli rossi di questi pazienti sono pallidi, piccoli e deformati. Quando arrivano alla milza vengono riconosciuti come difettosi e precocemente distrutti: il sangue si ritrova quindi povero di globuli rossi, e il ferro viene liberato nel sangue e va a depositarsi nel pancreas, nel fegato e nel cuore.La milza continuerà la sua attività di distruzione dei globuli rossi, crescendo di dimensioni (splenomegalia). Il midollo osseo cercherà di compensare questa distruzione con una mole di lavoro superiore alla norma: aumenta quindi lo spessore di alcune ossa, soprattutto del cranio e degli zigomi, conferendo una caratteristica faccia di tipo mongoloide. Nelle ossa lunghe aumenta la componente spugnosa, che provoca osteoporosi e maggiore facilità di fratture. L’iperattività del midollo osseo, peraltro, è in buona parte inutile, perché i globuli rossi prodotti sono comunque difettosi e vengono distrutti.
Ogni globulo rosso distrutto lascia libera nel sangue una piccola quantità di ferro. A milioni di globuli rossi corrispondono proporzionali quantità di ferro, che solo in piccola parte viene eliminato: si deposita quindi in diversi organi. Ma è il cuore la sede più importante, perché la cardiopatia del talassemico, legata appunto all’accumulo di ferro, rappresenta la principale causa di mortalità. Monitorare l’accumulo cardiaco di ferro (e la corrispondente fibrosi), e seguirne l’evoluzione nel tempo e in rapporto a diverse terapie, può essere quindi determinante per sorvegliare uno dei fenomeni più deleteri nella talassemia e per individuare le scelte terapeutiche con maggiori probabilità di efficacia. La terapia fondamentale della talassemia si basa infatti su farmaci capaci di legare il ferro e di eliminarlo, prima che questo si depositi.
Le capacità intellettive di questi soggetti sono invece completamente normali. Anzi, le persone costrette a un impegno esistenziale concreto contro un serio problema di salute sviluppano spesso capacità di applicazione e concentrazione, per esempio nello studio, sensibilmente più efficaci.
COMPLICAZIONI DELLA MALATTIA
Le possibili complicanze della talassemia sono numerose e dipendono dal grado di gravità della malattia. Le complicazioni più comuni includono:
– eccessivi valori di ferro
– infezioni
– deformità ossee
– rallentamento della crescita
– ingrossamento della milza
– problemi cardiaci
DIETA E STILE DI VITA
I pazienti talassemici possono condurre uno stile di vita normale. Una dieta equilibrata, contenente molti alimenti nutrienti può aiutare a sentirsi meglio e ad aumentare l’energia. Tuttavia, i pazienti talassemici trasfusi cronicamente devono seguire una dieta a basso contenuto di ferro. Sulle etichette degli alimenti è generalmente elencata la percentuale di ferro contenuta in una certa porzione di cibo, quindi è utile imparare a leggere gli apporti nutrizionali dei cibi acquistati.
Sono ricchi di ferro i seguenti alimenti
– fegato
-maiale
– carni bovine
– frumento
– burro di arachidi
– tofu
– cereali
– prugne
– anguria
– cacao
– ostriche
– spinaci
– verdure con foglie verdi
– datteri
– uvetta
– broccoli
– piselli
– fave
– fagioli
– foglie del tè

Che ruolo gioca il valore della ferritina ?
Il valore della ferritina può essere una "spia" importante da tenere sotto controllo soprattutto per i pazienti. In alcuni casi "limite" anche per i portatori sani. A questa pagina del nostro sito un approfondimento su ferritina e terapia chelante per i pazienti http://www.pieracutino.it/il-paziente-e-la-terapia/ Grazie per averci contattato
Anche i portatori sani devono ridurre l’assunzione di ferro?
Quello del portatore sano è uno stato di totale benessere. Possono esserci alcuni casi "limite" in cui approfondire con diagnosi genetica. Per maggiori informazioni eccole il link alla pagina dedicata nel nostro sito http://www.pieracutino.it/il-portatore-sano/ Per maggiori dettagli, l'invito è di rivolgersi al proprio medico di base Grazie per averci contattato
Buongiorno Mia figlia in gravidanza da 10 settimane ha scoperto di essere portatrice di delta talassemia Questi gli unici valori alterati Eritrociti 4.11 Ematocrito 35.9 Leucociti Gran neutrofili 70.3 Grandi cell non colorate Gran neutrofili 6.33 HBF 1.9 HBA2 1,5 VORREI CAPIRE ESATTAMENTE DI COSA SI TRATTA A COSA CA INCONTRO E DOVE POTER TROVARE NOTIZIE SU TALE PATOLOGIA GRAZIEEEE ANTICIPATAMENTE
Buongiorno signora, come associazione Piera Cutino non possiamo fornire consultazioni sanitarie. Per cui non possiamo rispondere all0'esito degli esami che ci ha fornito. Quello che possiamo dirle è che di solito il portatore sano gode di una vita senza particolari problemi, tranne in rari casi da accertare in un centro pubblico di riferimento per la Talassemia Per la gravidanza ci possono essere rischi solo se anche il padre del bambino è portatore sano. Se così fosse - entrambi i genitori portatori sani di talassemia - ci sarebbe il 25% di probabilità che il feto sia affetto da questa malattia. Viceversa, se l'altro partner non è portatore sano, non c'è nessun rischio per la gravidanza. La invito intanto a parlarne con il suo medico di famiglia che eventualmente le saprà indicare il centro di Riferimento per la Talassemia a lei più vicino. Sul nostro sito trova in ogni modo delle info sul portatore sano e sulla coppia "a rischio". Spero di aver risposto alla sua domanda. Con i migliori auguri
Buongiorno, Io sono nata e cresciuta nel Lazio, e ricordo perfettamente che siamo stati esaminati, insieme a tutti i miei compagni, al 3' anno di scuola media (Domenico Savio, Finocchio, Roma) e non risultai microcitemica. Oggi, sono al terzo mese di gravidanza e le mie analisi, sebbene perfette, riportano giusto uno 0.10 in più del livello di Emoglobina A2 (ho 3.30 su 3.20) Non credo sia un dato importante, ma potete darmi conferma? Grazie mile!
ho la beta talessemia minor posso avere dei punti di invalidità dall imps per avere dei lavori più leggeri'?
Buongiorno, usualmente lo stato di portatore sano di Talassemia è compatibile con tutte le attività, tranne rare eccezioni da certificare. In tal senso, se ritiene che la sua condizione di portatore sano sia debilitante, dovrebbe rivolgersi al suo medico curante per le verifiche del caso.