Salve a tutti, rieccomi dopo qualche settimana di silenzio. Dopo due settimane di posticipo richieste dai medici americani (quando le valigie erano già pronte), incendi all’aeroporto di Fiumicino e voli cancellati (quando le valigie erano già pronte), finalmente io, G., i suoi genitori e le nostre valigie ormai impolverate siamo arrivati a New York.
Tra qualche giorno G. effettuerà il trapianto di cellule staminali geneticamente modificate (come vi ho già detto è tanto difficile a dirsi quanto a farsi, ma è giusto ribadire il concetto).
Il percorso che lo ha portato sin qui è durato più di un anno durante il quale ha effettuato prelievi di sangue, tanti esami e ben due viaggi a New York per raccogliere le sue cellule (da modificare geneticamente per poi essere trapiantate). Adesso finalmente è giunto in dirittura di arrivo e a me spetta il compito di assisterlo e di raccontarvi il prossimo mese e mezzo insieme.
Il mio racconto però subisce subito una battuta d’arresto perché, dopo le prime visite e molti prelievi effettuati, G. e la sua famiglia si godranno, in attesa dei risultati degli esami, alcuni giorni di vacanza in giro per New York, e quelli li lascio alla vostra immaginazione. A presto dunque!
Ps. Non preoccupatevi per me, troverò anch’io qualche cosa da fare nei prossimi giorni in cui non potrò scrivere.